Festival intenazionale della poesia

locandinaCome tutti gli anni, al limitare dell’estate, a Genova si svolge il prestigioso Festival internazionale della poesia.
Ci saranno eventi speciali lungo tutti i sette giorni dal 15 al 22 Giugno.
Quest’anno, dottori cari, anche Zuck partecipa, straparlando a proposito di risorse per il web 2.0, nel corso della giornata dedicata ai blog alla Biblioteca Berio.
Quindi, miei cari, partecipate agli eventi del Festival intenazionale della poesia e, se il 16 Giugno non avete proprio nulla da fare, venite a sentire il vostro Zuck.

Dies Irae

Dies Irae di Giuseppe Genna è un romanzo fiume che descrive l’italia degli ultimi veCopertina Dies Iraenticinque anni attraverso le storie intrecciate di Paola, una squatter dai traumi irrisolti, Monica, una figlia di papà e moglie di dirigente Mediaset e dello stesso Genna, che si descrive come uno squinternato che passa da  occupare abusivamente un appartamento a essere in missione per i servizi segreti.
La prima parte. che descrive la tragedia di Vermicino come punto di partenza dell’Italia attuale è veramente tesa e agghiacciante. Ma, purtroppo, superate le trecento pagine (di settecento e più che lo compongono), il romanzo diventa noioso e ritrito. L’idea di fare uno spaghetti Underworld non era peregrina, ma Genna non pare possedere le qualità di De Lillo. Il complotto che regge tutta la trama lo si capisce dopo le prime cento pagine ed il resto…
Il resto, per il mio modesto parere, dottori, è stato un saltare paragrafi per arrivare alle fine.
Inoltre, la storia è inframezzata da capitoli di un ipotetico romanzo di fantascienza che Genna dice di aver scritto durante tutti questi venticinque anni e che non pubblicherà mai.
Beh, non ne sentirò la mancanza.

Grazie a Poldo che mi ha prestato il libro.

Rock trip

Rock trip (Powder) è un romanzo di Kevin Sampson, giornalista freelance ed ex manager di indie band (The Farm).copljc
Proprio per questo la storia dell’ascesa e caduta del gruppo rock The Grams è resa con vivida precisione.
Il libro narra, appunto, la storia della formazione composta da Keva, cantante e leader, da James Love, pseudonimo quanto mai azzeccato del chitarrista, dal batterista Beano e dal bassista Tony Snow, amici inseparabili, del loro manager Wheezer e del loro produttore Guy deBurret.
Sesso, droga e Rock’n’roll, ma non solo, anche paranoie, paura di invecchiare, idealismo e voglia di mollare tutto. Una buona lettura, non molto impegnativa, che illustra con veridicità cosa può agitarsi nella mente, nei pantaloni e su per le narici di un gruppo di ragazzi lanciati verso la fama.
La prima parte è coinvolgente nel suo tratteggiare tutti i personaggi, mentre la seconda mi è sembrata un po’ tirata per i capelli. In definitiva, come la band di cui descrive la parabola, il libro inizia con le premesse per fare il botto e poi fa un mezzo flop.

Qualcuno lo spieghi al titolista

Uccisa per un mp3 titola Repubblica e uno pensa: Dottori, dove andremo a finire, la pirateria musicale sta distruggendo la nostra civiltà occidentale: uccidere per un mp3?
Poi si legge l’articolo e capisce: uccisa per il possesso di un lettore mp3, che è come dire: uccisa per  200 Euro. Che sono più di 99 centesimi.

Nota per il titolista di repubblica: 99 centesimi sono il prezzo di un brano mp3 su iTunes (anzi non è mp3, è anche un formato migliore)

In memory of Grant McLennan

Dottori, dei Go-betweens non conoscevo nulla. Sì, certo, acquistando il Mucchio li avevo già sentiti nominare e apprezzare come artefici di un pop-rock cristallino nell’epoca dei sintetizzatori anni ’80.McLennan
Non avevano avuto la fortuna dei cugini inglesi Smiths di cui condividevano l’amore per le melodie chitarristiche e la letteratura. Loro, australiani e proprio per questo più affascinanti, avevano sciorinato una serie di 33 giri, da Send me a lullaby  a 16 lovers’ lane, che avevano fatto la gioia dei cultori del pop degli anni 80. Soprattutto di quello sfortunato, quello che, pur avendone tutte le potenzialità, non ha mai raggiunto le vette delle classifiche.
Gli anni novanta avevano visto scomparire ogni traccia del gruppo, che si poteva riassumere in due persone, come tutti i grandi gruppi. Lennon-McCartney, Jagger-Richards, Partridge-Moulding e, per i Go-betweens, Forster-McLennan.
Ma come una buona semente, all’albore del nuovo millennio, la pianta australiana ah cominciato a dare i propri frutti, nello specifico una serie di gruppi che, più o meno dichiaratamente, si rifacevano ai Go-betweens. Primi fra tutti, osannati da ogni snob che si rispetti, i Belle and Sebastian. E allora, cari dottori, i Go-betweens hanno ricominciato a publicare dischi. Di The friends of Rachel Worth (2000) mi capitò di sentire Magic in here, di una semplicità disarmante, mentre di Bright Yellow Bright Orange (2003) sentii la lenta evoluzione di Too much of one thing.
Così, quando uscì Oceans apart (2005), ne acquistai, senza nessuna esitazione, la versione deluxe, con un dischetto dal vivo in più. E non avevo sbagliato, cari miei.
Un disco superbo, con almeno un paio di capolavori, la perfetta Here comes the city e la dolcissima No reason to cry. E le performance dal vivo sul bonus cd non facevano altro che confermare la bontà del resto della loro produzione.
Ed ero pronto ad acquistare ogni loro nuovo cd. Ma non potrò, perché, nella brutta notte del 6 Maggio, Grant McLennan è morto nel sonno.
Con lui se ne è andato uno dei più grandi songwriter degli ultimi trentanni. E se ne dubitate, ascoltate un qualunque loro disco, oppure chiedete agli U2, a Carolina di Monaco, a Jonathan Demme, a Ed Norton o Glenn Close.
Oppure chiedetevi perché una company della serie 24 si chiama Forster-McLennan.

Oh bella!

Lo sapete che
Alice ti manda a casa un modem adsl in modo COMPLETAMENTE GRATUITO per proteggerti dalle FRODI TELEMATICHE
*?
È come se un concessionario ti dicesse
Punto ti fornisce un volante in modo COMPLETAMENTE GRATUITO per proteggerti dai PIRATI DELLA STRADA
.
* Esatte parole dell’operatrice del call center