Visto il concerto di Lou Reed alla festa nazionale dell’Unità a Genova, domenica scorsa.
Bel concerto con Lou Reed supportato dal fido Mike Rathke alla seconda chitarra e da Fernando Saunders al basso e ai cori.
Nonostante la mancanza di percussioni il rock del trio è stato potente e diretto.
Il repertorio si è basato soprattutto su canzoni tratte da Ecstasy, album del 2000, con l’introduttiva Modern Dance, una tormentata title track e, nei bis, una versione accorciata di Like a Possum.
Power and glory e Magic and Loss (con inserti di you just keep me hangin on!) dall’album omonimo hanno confermato il fatto che la serata sarebbe stata all’insegna delle canzoni meno conosciute e più ostiche (non Metal Machine Music, comunque). Jesus, una preghiera, Guardian Angel, The day John Kennedy die, Dreaming, The blue mask e Why do you talk hanno completato la scaletta.
Nei bis una scontata Satellite of love e una eccitante Sweet Jane.
Ma, dottori, Zuck aveva raggiunto l’apice alla quarta canzone: sono bastati i primi due accordi di Romeo had Juliette.
Push your car from the road
Artisti da strapazzo delle classifiche di vendita, ne potremo parlare quando comporrete qualcosa che si avvicina alla metà della metà della bellezza di River of orchids.
Poi potrete atteggiarvi a geni tormentati del pop.
Dick e Blade Runner
Dottori, non vi pare che Blade runner sia un grande film, ma per niente ‘Dickiano’? E che, per assurdo, l’unica cosa veramente alla Dick sia il finale della prima versione (il ‘lieto fine’) che porta uno stacco netto nella trama, cosa che Dick faceva molto spesso. La bellezza del film, le atmosfere alla noir proiettate nel futuro, sono estranee al romanzo ‘Cacciatore di androidi’.
Dai su, dottori, avviamo il dibattito.
Waiting for the man
Zuck, Fratellino e Spazzolo hanno i biglietti per Lou Reed alla festa dell’Unità il 12 Settembre alle ore 21:30.
C’è qualcun altro che viene di voi dottori?
Psychostyling
Dottori, come mai ho l’impressione che quelli che indossano quelle orribili magliette con scritto “Manicomio Criminal”, “De puta madre 69” o “Traficante” abbiano spacciato al massimo qualche chupa chups?
E che quelli che (parentesi genovese) indossano le magliette con scritto “Zena”, “Don’t worry, battitene u belin” siano dei gabibbi paurosi?
Asimov history (parte III)
La prima parte è qui e la seconda qui.
I primi tre romanzi del ciclo della Fondazione formano un tuttuno compatto che affascina per inventiva e capacità di mantenere alta la suspense (forse l’ultima parte del terzo è lievemente inferiore agli altri). Sono il risultato dell’accorpamento di una serie di racconti lunghi il cui svolgimento il giovane Asimov discusse con l’editore Campbell, prendendo spunto dal tomo di storia settecentesco Declino e caduta dell’Impero Romano di Gibbon. Gli altri due, francamente, sarebbe meglio non fossero stati scritti, sono prolissi, sfruttano fino a raschiare il fondo del barile il tema del viaggio alla ricerca della verità e sfociano in una trovata che abbandona la fiducia nella scienza (la psicostoria) e abbraccia una sorta di panteismo (Galaxia, bah!).
Dottori, ecco a voi Ford Prefect e Arthur Dent!
Via Giavasan, il trailer del film tratto da Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams
Cambio nome
Come avrete notato, si cambia dominio in Splinder da .it a .com.
Dottori, aggiornate i vostri link, se ne avete.
Tornato
Dopo aver trascorso due abbondanti settimane in una casa in stile abuso edilizio anni 80 a Torre dei corsari, Zuck, Smilza e Badòn sono tornati all’amata residenza genovese. Durante le assolate ferie, Zuck ha rimediato:
- Il riacutizzarsi del colpo della strega già subìto poco tempo fa (Badòn comincia a pesare 14 chili)
- Una pallida abbronzatura, nonostante abbia usato la crema protezione totale di Badòn
- Una vittoria a bilie sulla spiaggia, sconfiggendo gli esperti Papa T, Pablo, Svish, Lu
- Una buona pratica di simil Beach volley, a cui potrà sfidare l’Inca
- 14 bottiglie di rosso, 3 di rosato, 6 di bianco, da varie cantine della zona
- Una certa dipendenza per il pecorino
- La lettura di
- L’affare Khalkis (1932) di Ellery Queen, niente di più né di meno di quello che ti aspetteresti
- L’anatra messicana (1993) di James Crumley, il più eccessivo e drogato degli autori hard boiled degli ultimi 30 anni
- Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003) di Mark Haddon, una cagata, un Rainman incrociato con Paddy Clarke, che non possiede la freschezza del secondo.
- Davy, l’eretico (1964) di Edgar Pangborn, capolavoro fantascientifico sul tema cronache del dopobomba
- Una rasatura a zero, frutto della presenza di un rasoio elettrico alla moda ma non di normali forbici nella dotazioni dei compagni di vacanza (e anche della testardaggine della Smilza)
Bene, dottori, sono tornato, cosa è successo durante la mia assenza?
Asimov history (parte II)
La prima parte è qui.
- Le correnti dello spazio (The currents of space 1952 ****): Trantor è la capitale di un vasto regno in espansione, ma l’azione è concentrata su Florina, un mondo dove una classe di contadini viene sfruttata dai signori di Sark per la produzione del famoso tessuto Kyrt. Uno sconvolgente segreto, custodito da uno studioso che ha perso la memoria, rivoluzionerà i rapporti tra servi e padroni.
- Il tiranno dei mondi (Stars like dust 1951 **): Il pianeta Tiranno domina con crudeltà sui mondi nebulari, ma la scoperta di una potentissima arma aiuterà i ribelli nella preparazione della controffensiva (N.B. l’arma, rivelata solo nell’ultimo paragrafo del libro, è una… ehm… stronzata)
- Paria dei cieli (Pebble in the sky 1950 ***):Schwartz, sessantenne ebreo di Chicago, si ritrova improvvisamente catapultato nel futuro mondo dove l’impero di Trantor domina su tutta la galassia. I terrestri vivono su un pianeta radioattivo e sono oggetto di un feroce razzismo da parte di tutti gli abitanti di tutti gli altri pianeti e di una dominazione locale di una casta religiosa che, per riconquistare il potere sulla galassia, è disposta a propagare un terribile virus.
- Preludio alla Fondazione (Prelude to Foundation 1988 **): Il giovane Hari Seldon si trova ad affrontare, nel suo primo viaggio a Trantor, la grandiosa capitale capitale dell’impero galattico, varie peripezie, braccato da Eto Demerzel, l’eminenza grigia della corte dell’imperatore. Alla fine della sua fuga per i vari settori del pianeta, scoprirà la chiave per trasformare la psicostoria da teoria affascinante in mezzo per salvare dalla decadenza la civiltà galattica e il segreto che nasconde Eto Demerzel.
- Fondazione anno zero (Forward the Foundation 1993 ****): La vita di Hari Seldon su Trantor, cercando di mettere le basi per l’applicazione della psicostoria dall’entusiasmo iniziale ad una vecchiaia stanca e sfiduciata, fino a quando la nipote gli darà chiave per mettere finalmente in pratica il suo proposito di abbreviare il periodo di decadenza tra la fine dell’impero galattico e la nascita di un nuovo impero.
I primi romanzi del ciclo dell’impero sono quelli che meno si prestano ad essere saldati agli altri in un’unica storia galattica, vuoi perché sono i primi ad essere scritti, vuoi perché, a parte Le correnti dello spazio, più deboli rispetto agli altri per quanto riguarda l’ampiezza di vedute riguardo alla storia futura. Preludio alla Fondazione è essenzialmente un romanzo di raccordo, mentre l’ultimo romanzo scritto da Asimov prima di morire è l’unico notevole tra quelli scritti dopo gli anni della “pausa”. Forse l’immedesimazione tra il vecchio Seldon e il vecchio Asimov ha portato un’aura poetica in più al plot, comunque notevole di per sé.
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(Continua)