Riverworld – Il mondo del fiume

Su Raidue stasera c’è un film per la TV che si ispira al mitico ciclo del fiume di Philip José Farmer. Spegnete la tv e comprate i libri.

Sopratutto il primo libro del ciclo, Il fiume della vita è veramente un notevole esempio della fulminante fantasia dell’autore.

Beh, dottori, in effetti il sito della casa editrice nord dice che i volumi sono tutti esauriti…

…se volete ve li presto.

La lista del 2004

Come certamente voi dottori tutti sapete, il vostro beneamato Zuck, ad ogni Natale, si scambia una lista di cd con l’arcinoto Fedele Cane tra cui scegliere il regalo da farsi. Ecco la lista consegnata del vostro Zuck.

  1. Harvest – Neil Young
  2. The medicine show – The dream syndicate
  3. Static transmission – Steve Wynn & the miracle three
  4. The wind – Warren Zevon
  5. Sentimental Hygiene – Warren Zevon
  6. Room on fire – The strokes
  7. Let it be – The replacements
  8. Revolver – The beatles
  9. Rubber soul – The beatles
  10. Let it bleed – The rolling stones
  11. Some girls – The rolling stones
  12. Dirty work – The rolling stones
  13. Planet waves – Bob Dylan
  14. John Wesley Harding – Bob Dylan
  15. The friends of Rachel Worth – The go-betweens
  16. Bright yellow bright orange – The go-betweens
  17. Before Hollywood – The go-betweens
  18. The Kinks are the Village Green Preservation Society – The kinks
  19. Ultimate Collection – The kinks
  20. From Here to There – Girls in Hawaii
  21. Chutes Too Narrow – The Shins
  22. Please Describe Yourself – Dogs die in hot cars
  23. American II – Johnny Cash
  24. American IV – Johnny Cash

Già Poldo ha consigliato qualcosina, c’è qualcuno di voi che ha qualche cd da aggiungere?

2 morti su 5 sono per aver letto le statistiche

Dottori, qual è la prima cosa che vi viene in mente quando, lanciati a folle velocità, leggete una di quelle insegne luminose di cui ho già parlato che riportano scritte tipo 3 morti su 5 per eccesso di velocità?

Previa grattatina alle palle, pensate a rallentare?

No, penso di no.

E avete ragione, miei cari! Perché l’informazione che vi dà quella scritta è praticamente nulla, se la depuriamo dell’emotività allarmistica della parola morte.

Infatti, cosa significa che 3 morti su 5 sono per eccesso di velocità? Non significa che ogni 5 persone che muoiono 3 stavano andando più veloce del dovuto. Significa che ogni 5 morti per incidente stradale 3 lo sono a causa dell’eccessiva velocità. Riflettete bene su cosa vuol dire: NON MI DICE IN NESSUN MODO IN CHE MISURA IO, CHE SUPERO IL LIMITE DI VELOCITÀ, RISCHIO DI PIÙ SE NON LO SUPERASSI. Ed è questa l’informazione che sarebbe veramente dissuasiva.

Quizzetto: Vedete anche questo cartello: un morto su 50 per aver guidato scalzo.

Secondo voi, è più pericoloso guidare scalzi o superare i limiti di velocità?

Gone to Las Vegas

Forse non tutti conoscono l’uso della locuzione “jump the shark” in relazione ad un serial o telefilm.

Si dice che una serie ha saltato lo squalo (jump the shark, appunto) quando non ha più niente da dire, e si trascina avanti negli anni più perché i fan della prima ora le sono ancora affezionati.

La locuzione deriva da una puntata di Happy days in cui Fonzie salta con gli sci d’acqua uno squalo, quella puntata è stata lo spartiacque tra una serie divertente ed un aberrante susseguirsi di episodi sempre più deprimenti (come il riporto di un Richie ormai pelato). C’è un sito che elenca un bel po’ di telefilm e il relativo episodio simbolo della loro caduta.

Ma il vostro caro Zuck voleva proporre a voi dottori un giochino simile ma diverso.

Simile nel senso che si parla sempre di punto di non ritorno, ma questa volta per i musicisti.

E vi ha anche trovato la locuzione adatta: Gone to Las Vegas.

Cioè si può dire che un musicista, un gruppo è andato a Las Vegas quando non solo ha perso la spinta propulsiva degli esordi, ha esaurito la vena creativa della maturità, ma si trascina stanco, ingrassato e svogliato nella routine discografica in una pallida imitazione del se stesso migliore come il grande Elvis nei suoi ultimi anni nella capitale del gioco d’azzardo. Magari ogni tanto azzeccano il movimento pelvico che ci fa ancora ricordare i bei vecchi tempi, ma il livello medio è irrimediabilmente calato:

Di seguito elenco un po’ di artisti e il relativo disco con cui sono andati a Las Vegas:

  1. The rolling stones: Goat’s head soup
  2. The Cure: Wish
  3. U2: Zooropa
  4. Sting: The soul cages
  5. Oasis: Be here now
  6. REM: Reveal
  7. Michael Jackson: Dangerous
  8. Genesis: Abacab
  9. Pink Floyd: Animals
  10. Eric Clapton: August
  11. Dire Straits: Love over gold
  12. Lenny Kravitz: 5
  13. Van Morrison: A period of transition

Adesso tocca a voi, dottori, artista e disco.

P.S. Sia chiaro che per me i Genesis, Lenny Kravitz e Michael Jackson ci possono anche restare, a Las Vegas

Train in vain

Dottori, dovete sapere che il vostro beneamato, per andare al lavoro, esce di casa di buon mattino e si reca a prendere il treno a Genova Brignole. Qui arriva con circa una decina di minuti di anticipo sull’arrivo del treno per Voltri. Sul binario 1 della stazione, a quell’ora, ci sono sempre gli stessi tipi, gente che va a lavorare, chi con il volto assonnato, chi con il fare impaziente di chi non ha tempo da perdere, Zuck, dal canto suo, ha sempre un libro (quello che si dice un buon libro, ma molte volte è solo un libro e nemmeno tanto buono) a tenergli compagnia e tira su gli occhi dalle pagine solo per una ragione: salutare, sbeffeggiandoli, lo Zio e il Suvvìa che transitano, sul secondo binario, a bordo del treno sbagliato, quello per Pontedecimo (nelle stazioni precedenti, l’assenza di indicazioni dei treni provoca questi qui pro quo).

Schizzo non arriva molto spesso in anticipo sul binario, lei, il più delle volte, piomba direttamente sul treno ormai in partenza, forse catapultata da strani marchingegni attraverso le porte ormai chiuse. Arrivata nel corridoio del treno con sistemi sconosciuti a noi umani, Schizzo impiega qualche minuto per riprendersi, tempo che trascorre percorrendo senza posa l’intera lunghezza del treno alla ricerca del vostro beniamino, che sta tranquillamente leggendo, ben in vista. Ma Schizzo lo vede solo alla quarta passata.

Zuck, di solito, cerca di trovare quattro posti liberi adiacenti. In uno si sistema una accaldata Schizzo, gli altri due sono pronti ad accogliere a Principe il Bernacca e Ccheppalle.

Come dice il nome, il Berny è un patito di meteorologia, nel senso che fa patire gli altri (soprattutto Zuck, a dire il vero) con le sue previsioni, con gli aggiornamenti delle sue previsioni, con le verifiche delle sue previsioni, con le conferme delle sue previsioni, con le percentuali delle sue previsioni, e così via.

La caratteristica di Ccheppy, invece, è l’attitudine positiva verso il lavoro che comincia ad esternare già di prima mattina, ripetendo il proprio nome innumerevoli volte, soprattutto quando viene interpellata sulle attività da svolgere in ufficio durante la giornata.

L’inconfondibile sagoma di questo ineffabile duo si delinea sempre nella stessa posizione, sul binario sotterraneo della stazione di Genova Principe, ma, mentre Zuck, mediante un semplice cenno del capo, riesce sempre a farsi scorgere dai due, Schizzo, presa da raptus segnalatorio, comincia a saltellare, nel tentativo di farsi localizzare, agitando le mani in maniera compulsiva contro il vetro del vagone. Una volta, in un momento di foga eccessiva, Schizzo tirò giù il finestrino per sporgersi a busto intero fuori dal treno ed essere meglio visibile; Berny e Ccheppy notarono solo Zuck che li salutava alzando leggermente il sopracciglio sinistro, mentre l’aria gelida di Gennaio provocò una polmonite fulminante all’anziana signora appisolata qualche sedile più in là.

E così, a Principe, il magico quartetto è finalmente completo, arricchito alcune volte dallo Zio e dal Suvvìa, scesi appena in tempo dal mitico Nervi-Pontedecimo. Cosa dire delle profonde e animate discussioni che avvengono nel tratto fino a Cornigliano? Meglio non dire niente.

All’approssimarsi della stazione di Cornigliano, il vostro Zuck vorrebbe prepararsi in tempo, ma gli altri adottano la tecnica del ‘Chi si alza per primo è scemo’, che lo costringe invariabilmente a restare immobile con il cuore in gola al pensiero di non riuscire a scendere dal treno.

Una volta scesi in maniera rocambolesca, il gruppo prende un autobus da cui scende nei pressi del luogo di lavoro. Ma, mentre CCheppy, Zio, Suvvìa, Berny e Zuck procedono ordinati in fila indiana verso i rispettivi tornelli, Schizzo si getta in mezzo alla strada, facendo stridere pneumatici, inchiodare vetture e bestemmiare automobilisti, per guadagnare quella sporca dozzina di secondi sull’orario di entrata.