Gone to Las Vegas

Forse non tutti conoscono l’uso della locuzione “jump the shark” in relazione ad un serial o telefilm.

Si dice che una serie ha saltato lo squalo (jump the shark, appunto) quando non ha più niente da dire, e si trascina avanti negli anni più perché i fan della prima ora le sono ancora affezionati.

La locuzione deriva da una puntata di Happy days in cui Fonzie salta con gli sci d’acqua uno squalo, quella puntata è stata lo spartiacque tra una serie divertente ed un aberrante susseguirsi di episodi sempre più deprimenti (come il riporto di un Richie ormai pelato). C’è un sito che elenca un bel po’ di telefilm e il relativo episodio simbolo della loro caduta.

Ma il vostro caro Zuck voleva proporre a voi dottori un giochino simile ma diverso.

Simile nel senso che si parla sempre di punto di non ritorno, ma questa volta per i musicisti.

E vi ha anche trovato la locuzione adatta: Gone to Las Vegas.

Cioè si può dire che un musicista, un gruppo è andato a Las Vegas quando non solo ha perso la spinta propulsiva degli esordi, ha esaurito la vena creativa della maturità, ma si trascina stanco, ingrassato e svogliato nella routine discografica in una pallida imitazione del se stesso migliore come il grande Elvis nei suoi ultimi anni nella capitale del gioco d’azzardo. Magari ogni tanto azzeccano il movimento pelvico che ci fa ancora ricordare i bei vecchi tempi, ma il livello medio è irrimediabilmente calato:

Di seguito elenco un po’ di artisti e il relativo disco con cui sono andati a Las Vegas:

  1. The rolling stones: Goat’s head soup
  2. The Cure: Wish
  3. U2: Zooropa
  4. Sting: The soul cages
  5. Oasis: Be here now
  6. REM: Reveal
  7. Michael Jackson: Dangerous
  8. Genesis: Abacab
  9. Pink Floyd: Animals
  10. Eric Clapton: August
  11. Dire Straits: Love over gold
  12. Lenny Kravitz: 5
  13. Van Morrison: A period of transition

Adesso tocca a voi, dottori, artista e disco.

P.S. Sia chiaro che per me i Genesis, Lenny Kravitz e Michael Jackson ci possono anche restare, a Las Vegas

12 pensieri riguardo “Gone to Las Vegas”

  1. Caro Zuck, lei ben sa che io non sono assolutamente competente in materia, ma rivangando nella discografia della mia adolescenza la prima cosa che mi viene da pensare è: Guns N’ Roses con il loro The Spaghetti Incident?

  2. 1. black and blue non è da las vegas e neppure tattoo you, se vuoi gli album dopo sono meno interessanti ma non per questo deprimenti.
    2.con i cure ho smesso con wish ma solo perchè continuano a ripetersi (niente salti sullo squalo)
    3.zooropa è un album minore ma solo perchè figlio della fretta tra un concerto e l’altro. Poi sono seguiti Pop, all that you… e l’ultimo how to dismantle an atomic bomb, 3 dischi bellissimi.
    4. per me sting è solo il primo album, poi è diventato un’altra cosa che non mi appartiene.sv 5. I fratelli Gallagher sono costanti a fare dell’ottimo pop, se non piace quel disco non piace la discografia. 6. mah, i rem ondeggiano ma con leaving new york mi commuovo ogni volta (infatti loro vanno al casinò di Reeno) 7.conosco i jackson five. 8 abacab non è un album dei genesis, neppure duke lo era ma in compenso era un bel disco. 9. senza “acque” la papera non galleggia, gli ultimi 3 sono album di Gilmour sotto falso nome. 10. No comment. non oserei mai sparare. (però che sia diventato manomoscia è più che scontato) 11. concesso 12. tolte le prime cose, lenny è un professionista del mainstream. e a me comunque il mainstream va a genio. 13. no, ma no, è pur sempre un produttore di ottimo soul/r’n’b da pinta di guiness.

  3. Giochino interessante, Dottore. Devo dissentire energicamente dal buon Gion Spencer per quanto riguarda Clapton ( la sedia elettrica, gli darei), Oasis (da Be Here Now arrancano confusi e tristi), ed U2 (sui quali pesa un’antipatia epidermica ma che considero bolliti subito dopo The Joshua Tree), per il resto mi trovate in perfetto accordo. Mi premeva segnalare i Blur che ormai non sanno più a che santo votarsi, i SUpergrass che ahimè ho adorato per il primo, venerato per il secondo, tollerato per il terzo disco poi basta, mi sono stancato, i Placebo che da Black Market Music (incluso) si sono trasformati in caricatura di loro stessi, i Bad Religion che mi duole il cuore vederli ridotti così ( da The Gray Race). Spero di ricordarne altri.

  4. 9) dissento assolutamente.
    The Wall è decisamente meglio di Animals, e li finiscono i Floyd
    The final cut è praticamte Waters da solo, Momentary lapse of… e Division Bell (sono due) sono probabilmente di Gilmore (non poi così solo comunque), gli altri sono Live o Best of.

  5. Come l’anonimo che mi ha preceduto. Secondo me i PF sono andati a Las Vegas dopo il 1983 (The final cut) ma prima del 1987 (A momentary lapse of reason). Piu’ precisamente: Roger Waters non ci e’ mai andato (‘Amused to death’ e’ un disco da lacrimuccia), mentre probabilmente Cicciobombo Gilmour e soci ci erano da sempre, sentendo come si sono imbolsiti in TUTTI i dischi successivi alla scissione.

    Io ho la convinzione che i Pink Floyd fossero Sid Barret e Roger Waters.

    Arturo

  6. Led Zeppelin: l’andata a Las Vegas l’hanno fatta dopo Houses of the Holy, cioè con Physical Graffiti, eccetto la fantastica “Achilles last stand” che in Presence è come una perla data ai porci, e meno male che l’epoca degli mp3 ha distrutto il concetto di coerenza dei dischi…In alcuni casi meglio così!

  7. Dimenticavo, i Beach Boys: vanno a Las Vegas subito dopo la pubblicazione di Pet Sounds, e Brian Wilson è tornato solo adesso, dopo trent’anni di “gioco d’azzardo”…con il suo cervello.

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