Asimov history (parte I)
In questo periodo, oltre alle letture “nuove”, sto ripercorrendo il cammino di storia futura tracciato da Asimov negli ultimi anni della sua vita, scrivendo alcuni romanzi di raccordo tra i cicli principali della sua produzione, scritti negli anni d’oro della fantascienza mondiale: il ciclo dei robot, quello dell’impero e quello, famosissimo, della fondazione. Qui di seguito l’elenco dei volumi, in ordine di storia futura, con giudizio personalissimo in stellette.
- Tutti i miei robot (1982 *****): 31 racconti raccolti insieme ma pubblicati per la prima volta su riviste varie in un periodo che va dal 1940 al 1982. L’assunto principale è che i robot vengono creati con tre leggi intrinseche, che non possono violare: le tre leggi delle robotica, che impediscono loro di fare del male agli esseri umani. È l’inizio della fantascienza matura, dove il futuro viene indagato veramente con presupposti scientifici, non come rappresentazione delle paure inconscie dell’uomo moderno.
- Abissi d’acciaio (The caves of steel 1954 *****): Eliah Baley è un abitante del pianeta terra, la cui enorme popolazione vive sotto cupole artificiali (gli abissi d’acciaio) dominata dagli Spaziali, discendenti degli antichi esploratori del cosmo che vivono (fino a circa 350 anni) in pianeti isolati, circondati da robot. Eliah deve investigare sull’omicidio di uno spaziale insieme a Daneel R. Olivaw. R sta per robot ed è l’unica cosa che lo distingue dagli esseri umani, oltre alle tre leggi della robotica.
- Il sole nudo (The naked sun 1957 ****): Stessi due protagonisti del romanzo precedente, ma l’ambientazione è su Solaria, un pianeta perfetto dove pochissimi Spaziali convivono con moltissimi Robot in una società perfettamente asettica, dove è avvenuto un omicidio che sembra impossibile.
- I robot dell’alba (The robots of the dawn 1983 *): I due protagonisti dei romanzi precedenti si trovano ad affrontare un caso di omicidio che come vittima un robot su Aurora, il pianeta detto dell’alba. L’indagine avrà ripercussioni anche sulla lunga lotta tra Terrestri, decisi a riprendere ad esplorare lo spazio, e Spaziali, che non vogliono perdere il priviliegio di essere gli unici abitanti del cosmo extra-terrestre.
- I robot e l’Impero (Robots and Empire 1985 **): Daneel R. Olivaw e R. Giskard Reventlov, robot telepatico introdotto ne I robot dell’alba, devono opporsi al tentativo di distruggere il pianeta Terra da parte da una fazione di Spaziali che non vuole che i Terrestri, la cui spinta colonizzatrice dello spazio, nei duecento anni trascorsi dal romanzo precedente, ha conquistato vari mondi, continuino la loro espansione fuori dal loro pianeta.
Bisogna dire che i romanzi e i racconti scritti nel “periodo d’oro” della fantascienza sono sicuramente migliori, come inventiva, creatività e brillantezza, di quelli scritti dopo il ritorno alla letteratura di finzione, dopo un lungo periodo passato a scrivere divulgazione scientifica. Forse, nei romanzi dell’ultimo periodo, c’è una maggiore cura nel delineare le psicologie dei personaggi, nel descrivere gli intrecci, ma queste più che essere pregi, sono solo un tentativo di oscurare la pochezza dei contenuti, molto spesso solo funzionali al progetto di ricongiungere in un unico affresco di storia futura tutta la produzione fantascientifica asimoviana.
(Continua)