Elfish, protagonista di Sogni di sesso e stage diving di Martin Millar, è una squatter londinese egoista (S-Elfish?) e lercissima.
Per ottenere di poter chiamare il proprio gruppo musicale Queen Mab deve imparare a memoria e recitare davanti ad una folta platea il monologo scespiriano della Regina Mab da Romeo e Giulietta. Per raggiungere i suoi scopi Elfish mente, ruba, inganna e sfrutta i sogni frustrati dei componenti del sottobosco suburbano che le ruota attorno. Ma, magicamente, ogni cattiva azione della ragazza si tramuta in un beneficio per chi la subisce. E così, si arriva alla fatidica sera del monologo.
Che, cari i miei venticinque dottori, non vi rivelerò se andrà a buon fine.
Vi basti sapere che, se vi piacciono le fiabe con protagonisti che non si lavano (Shrek?), si ubriacano e fanno sesso in configurazioni variabili (?), questo è il romanzo che fa per voi.
Se, come il vostro qui presente, siete un pochino cresciuti per le favole e siete una punta schizzinosi, non fatevi ingannare dallo strillo di copertina che riporta una frase di nientepopodimenoché Jonathan Coe.