Mi ero dimenticato come fosse Milano. Sta tutta in questo biglietto appiccicato alla finestra dell’albergo dove sono alloggiato.
Gentili ospiti,
Per cortesia non aprite la finestra, la camera potrebbe essere invasa dalle zanzare e resa pertanto inabitabile.
Giorno: 27 Febbraio 2006
In viaggio verso Milano
In Intercity, prima classe, sto viaggiando verso Milano, dove starò una settimana.
Si sta comodi. Ho capito dove sono diretti gli sforzi di Trenitalia, verso la clientela con
la grana. E noi pendolari dei metropolitani arriviamo in ritardo e nella sporcizia.
Gli (Noi) uomini hanno (abbiamo) tirato tutti fuori il computer portatile e digitano
(digitiamo) assorti cose di interesse estremo (nullo).
Le donne dormono o fanno finta di farlo.
A proposito, accanto a me c’è la concorrente genovese (Serena?) di un po’ di edizioni fa del
grande fratello. Non ne sono sicuro anche perché fa di tutto per nascondersi. E io non
sono nemmeno una blogstar!
La strana sensazione
Tempo fa, ho lavorato per tre anni fuori Genova. Ogni Lunedì mattina partivo da casa con un
borsone e mi dirigevo, di solito in auto, verso Milano o Torino, dove stavo tutta la
settimana.
Nel weekend mi divertivo a Genova, durante la settimana lavoravo anche 12 ore al giorno, ma
cosa non mi ha mai pesato più di tanto.
Avevo un lavoro interessante e dei colleghi fantastici, con cui potevo passare delle serate
piacevoli.
Adesso sto andando a Milano per fare un corso di una settimana. E ho la sensazione di
perdere il mio tempo. Forse la ragione è questa?