Miss Amanda Jones
Oggi, alla FNAC, John Vignola ha presentato il libro di Barbara Tomasino Groupie.
Zuck era tra lo sparuto pubblico, non perché ha sempre sognato di essere una groupie, ma perché ha sempre sognato di avercele, le groupie. Ma, purtroppo, non esistono ancora ragazze che vadano in deliquio alla vista di un gruppo di impiegati dell’information technology, dottore.
Si sa che i personaggi famosi, dai politici ai calciatori, hanno sempre avuto, e hanno ancora, un codazzo di donne pronte ad offrir loro favori sessuali in cambio di denaro o di notorietà riflessa. Ma le groupie sono state un fenomeno diverso, nato dal fatto che la musica rock era vissuta come un autentico mezzo di fuga dalla realtà grigia e borghese delle famiglie del dopoguerra americane e inglesi. Le groupie hanno avuto il loro momento di massimo splendore tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, quando i grandi gruppi rock (Rolling stones, Led zeppelin) incarnavano perfettamente il trinomio Sex, drugs & rock’n’roll sia sul palco che dietro le quinte. Le ragazze che formavano il seguito di questi gruppi non erano solo un modo per sopportare le lunghe tournee in giro per il mondo, ma facevano esse stesse parte del mito, fornivano ispirazione per canzoni, addirittura aiutavano la stesura (si dice che la frase You can’t always get what you want sia di Anita Pallenberg), ne curavano l’immagine, insomma contribuivano in qualche modo alla statura artistica delle band. Esse erano il contraddittorio simbolo della liberazione sessuale e, contemporaneamente, della sottomissione al maschilismo più becero.Il libro è il frutto di una approfondita ricerca condotta attraverso alcune interviste e analisi di vari documenti, non ha carattere di apologia nè di condanna moralistica. Le ex groupie, adesso, sono signore di mezza età che svolgono attività correlate all’ambiente (artiste, fotografe, scrittici, giornaliste), guardano con una certa dose di ironia al loro passato ma non mostrano pentimenti verso quella vita che a volte poteva essere anche pesante. Con l’avvento del punk, ci sarà una evoluzione verso la parità sessuale anche nel mondo del rock e le groupie piano piano spariranno, inghiottite anche da una mercificazione sempre più accentuata della musica, che perderà gran parte del suo appeal di simbolo di scontro generazionale, per consegnarsi alle strategie di marketing delle boy band (non penso che sia permesso a nessuna della fans dei Backstreet boys fare un plastico del loro pene, come fecero le Plastercaster con Jimi Hendrix e con altri).
Se le interessa l’argomento, dottore, le consiglio di dare un’occhiata a questo libro, mentre Zuck si chiede se è possibile reperire in edizione italiana il mitico Su e giu con i Rolling stones di Sanchez, al posto di un ennesimo album fotografico dal costo esagerato e si augura, dopo il consiglio di ThePetunias, di trovare Performance, film con Mick Jagger e Anita Pallenberg.
E, alla fine, un quizzetto, chi è miss Amanda Jones?