Dove era zuck l’undici settembre …

Dove era zuck l’undici settembre
L’undici settembre mi alzai di buon ora, dottore, nonostante avessi fatto tardi al circolo la sera prima. Mio padre era già alzato da due ore, penso, e cercò di mettere anche me subito in agitazione.
-Telefona subito a Sleepy, che non si dimentichi di nulla!!! Lo sai come è distratto tuo fratello!!!
-Nemmeno per sogno, pa’, mi fido di lui e non alzerò mai la cornetta per chiamarlo!!! E ti proibisco di farlo tu, ogni particolare è stato preparato con cura, non c’è bisogno di ulteriori accordi.
Feci una leggera colazione e cominciai a provare il nodo della cravatta, bisognava essere perfetti per il gran giorno.
Per le nove e mezza eravamo tutti sulle nostre auto, pronti per arrivare sul luogo stabilito entro le 10.30.
Alle 10 eravamo già là davanti, ma c’era già un po’ di gente.
All’ora prefissata vidi arrivare Smilza, nella sua auto. Scese con il padre e mi venne incontro con uno sguardo preoccupato. Io le strinsi brevemente le mani e le mormorai che tutto andava bene. Mi voltai verso mia madre, la presi sottobraccio ed entrammo.
Tutto si svolse come previsto, anche se Smilza non ricordò a memoria la sua parte e dovette leggerla su un foglietto. Quando tutto fu terminato, si era fatta ora di pranzare, la condussi sulla macchina guidata da Fab e sulle note di Into my arms (N.Cave) ci dirigemmo verso il ristorante.
Quando, verso sera, ritornammo a casa, trovammo ad aspettarci Sisk, con la Vespa nuova, regalo di matrimonio per la mia Smilza.

Come, dottore, lei voleva sapere cosa ho fatto non l’undici settembre del ’99, ma quello del 2001, quello delle torri gemelle? Ehm, quella è un’altra storia, ero a Marcianise con due softwaristi di Newbury, Inghilterra.