La lista del 2004

Come certamente voi dottori tutti sapete, il vostro beneamato Zuck, ad ogni Natale, si scambia una lista di cd con l’arcinoto Fedele Cane tra cui scegliere il regalo da farsi. Ecco la lista consegnata del vostro Zuck.

  1. Harvest – Neil Young
  2. The medicine show – The dream syndicate
  3. Static transmission – Steve Wynn & the miracle three
  4. The wind – Warren Zevon
  5. Sentimental Hygiene – Warren Zevon
  6. Room on fire – The strokes
  7. Let it be – The replacements
  8. Revolver – The beatles
  9. Rubber soul – The beatles
  10. Let it bleed – The rolling stones
  11. Some girls – The rolling stones
  12. Dirty work – The rolling stones
  13. Planet waves – Bob Dylan
  14. John Wesley Harding – Bob Dylan
  15. The friends of Rachel Worth – The go-betweens
  16. Bright yellow bright orange – The go-betweens
  17. Before Hollywood – The go-betweens
  18. The Kinks are the Village Green Preservation Society – The kinks
  19. Ultimate Collection – The kinks
  20. From Here to There – Girls in Hawaii
  21. Chutes Too Narrow – The Shins
  22. Please Describe Yourself – Dogs die in hot cars
  23. American II – Johnny Cash
  24. American IV – Johnny Cash

Già Poldo ha consigliato qualcosina, c’è qualcuno di voi che ha qualche cd da aggiungere?

Gone to Las Vegas

Forse non tutti conoscono l’uso della locuzione “jump the shark” in relazione ad un serial o telefilm.

Si dice che una serie ha saltato lo squalo (jump the shark, appunto) quando non ha più niente da dire, e si trascina avanti negli anni più perché i fan della prima ora le sono ancora affezionati.

La locuzione deriva da una puntata di Happy days in cui Fonzie salta con gli sci d’acqua uno squalo, quella puntata è stata lo spartiacque tra una serie divertente ed un aberrante susseguirsi di episodi sempre più deprimenti (come il riporto di un Richie ormai pelato). C’è un sito che elenca un bel po’ di telefilm e il relativo episodio simbolo della loro caduta.

Ma il vostro caro Zuck voleva proporre a voi dottori un giochino simile ma diverso.

Simile nel senso che si parla sempre di punto di non ritorno, ma questa volta per i musicisti.

E vi ha anche trovato la locuzione adatta: Gone to Las Vegas.

Cioè si può dire che un musicista, un gruppo è andato a Las Vegas quando non solo ha perso la spinta propulsiva degli esordi, ha esaurito la vena creativa della maturità, ma si trascina stanco, ingrassato e svogliato nella routine discografica in una pallida imitazione del se stesso migliore come il grande Elvis nei suoi ultimi anni nella capitale del gioco d’azzardo. Magari ogni tanto azzeccano il movimento pelvico che ci fa ancora ricordare i bei vecchi tempi, ma il livello medio è irrimediabilmente calato:

Di seguito elenco un po’ di artisti e il relativo disco con cui sono andati a Las Vegas:

  1. The rolling stones: Goat’s head soup
  2. The Cure: Wish
  3. U2: Zooropa
  4. Sting: The soul cages
  5. Oasis: Be here now
  6. REM: Reveal
  7. Michael Jackson: Dangerous
  8. Genesis: Abacab
  9. Pink Floyd: Animals
  10. Eric Clapton: August
  11. Dire Straits: Love over gold
  12. Lenny Kravitz: 5
  13. Van Morrison: A period of transition

Adesso tocca a voi, dottori, artista e disco.

P.S. Sia chiaro che per me i Genesis, Lenny Kravitz e Michael Jackson ci possono anche restare, a Las Vegas

550 canzoni

Su musica! di oggi c’è l’elenco delle 550 canzoni da avere assolutamente per salutare l’avvento in Italia di ITunes. Il tentativo di fare delle scelte non banali pare apprezzabile ma il risultato si avvicina di più ad una casuale ammucchiata di pezzi per la maggiorparte inutili con alcune scelte inesplicabili:

Dovete spiegarmi, dottori, cosa ci facevano nella lista 50 variazioni sul sesso:

Find the cost of freedom di CSN&Y

Please, please, please let me get what I want degli Smiths

There she goes dei La’s.

Anche Emmebi ne parla.