Asimov history (parte III)

La prima parte è qui e la seconda qui.

  • Cronache della galassia (Foundation 1951 *****): Prima di morire, Hari Seldon ottiene dall’imperatore di creare una fondazione di enciclopedisti che raccolgano il sapere di tutto l’universo in una grande Enciclopedia Galattica. Gli enciclopedisti vengono confinati ad un capo della galassia, su Terminus, un pianeta che, ben presto, verrà coinvolto dalle lotte centrifughe che inaugureranno la fine dell’impero. In realtà Hari Seldon aveva previsto, mediante la psicostoriografia, la scienza statistica che prevede il futuro, che la piccola Fondazione avrebbe dominato i suoi bellicosi vicini, prima con le armi della suggestione mistica del sapere, poi con quelle del commercio di una tecnologia che, unica tra i vicini barbari, aveva conservato. Ogni crisi viene risolta felicemente e, dopo di essa, una registrazione temporizzata mostra Seldon che spiega come si è usciti dalla crisi, a centinaia di anni dalla sua morte.
  • Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire 1952 *****): Ormai la Fondazione è un pericolo anche per l’impero, in fase di avanzata decadenza, ma ancora in grado di battere con il numero esorbitante delle sue armate. Un generale imperiale Bel Riose cercherà di sconfiggere la Fondazione, ma non ci riuscirà, il perché viene spiegato dal solito ologramma di Hari Seldon. Distrutto l’impero, la Fondazione ha tutta la galassia da conquistare, fiduciosa che Hari Seldon abbia previsto tutto i possibili problemi. Ma non è così, perché nella galassia si affaccia l’hitleriana figura del Mule, un mutante dotato di poteri mentali che può assoggettare a sè ogni volontà, anche quella del suo più grande nemico. L’ologramma di Hari Seldon, apparso anche questa volta, sbaglia clamorosamente previsione e la Fondazione, gettata nello sconforto, cede senza combattere alla armate del Mule. Ora solo la Seconda Fondazione, creata da Seldon all’estremo opposto della galassia, ma tenuta segreta nella sua ubicazione, è l’unica speranza per sconfiggere il telepatico dittatore. Il Mule si getta alla ricerca della Seconda Fondazione, ma, sul punto di scoprirne la posizione, viene sconfitto dall’unica persona che non ha condizionato mentalmente.
  • L’altra faccia della spirale (Second Foundation 1953 ****): La ricerca della Seconda Fondazione da parte del Mule lo porta in una trappola: Seldon ha creato un gruppo di uomini che, coltivando le scienze mentali come gli enciclopedisti avevano coltivato le scienze tecniche, hanno raggiunto anche loro le capacità telepatiche per fronteggiarlo e sconfiggerlo. Così la prima Fondazione può riprendere la sua conquista della galassia, però vorrebbe disfarsi della sua gemella mentale: ci riuscirà?
  • L’orlo della Fondazione (The edge of Foundation 1982 *):Golan Trevize e Janov Pelorat vengono inviati dalla Prima Fondazione a cercare le tracce del pianeta di origine dell’uomo. Si scontrano con l’oratore della Seconda Fondazione Stor Gendibal pensa che la Prima Fondazione abbia un arma segreta in grado di fermare i poteri mentali. Lo scontro finale avviene sul pianeta Gaia, il pianeta organizzato come un unico essere vivente. Toccherà a Trevize, l’uomo che prende la decisione giusta senza avere tutte le informazione a disposizione, decidere se la galassia dovrà evolversi secondo la linea della Prima, della Seconda Fondazione o diventare un unico essere vivente come Gaia.
  • Fondazione e Terra (Foundation and Earth 1983 **): Presa la sua decisione, Trevize vuole capire se veramente ci ha azzeccato e, quindi, si mette, insieme a Pelorat e a Bliss, una donna di Gaia, alla ricerca della Terra, il pianeta di origine dell’uomo. Dopo aver visitato Aurora, ridotta ad un ammasso di rovine, e Solaria, dove si aggiunge a loro Fallom, un piccolo ermafrodita dai poteri immensi, giungono su una Terra radioattiva e senza la minima traccia di vita. Ma una sorpresa li attende poco distante.
  • I primi tre romanzi del ciclo della Fondazione formano un tuttuno compatto che affascina per inventiva e capacità di mantenere alta la suspense (forse l’ultima parte del terzo è lievemente inferiore agli altri). Sono il risultato dell’accorpamento di una serie di racconti lunghi il cui svolgimento il giovane Asimov discusse con l’editore Campbell, prendendo spunto dal tomo di storia settecentesco Declino e caduta dell’Impero Romano di Gibbon. Gli altri due, francamente, sarebbe meglio non fossero stati scritti, sono prolissi, sfruttano fino a raschiare il fondo del barile il tema del viaggio alla ricerca della verità e sfociano in una trovata che abbandona la fiducia nella scienza (la psicostoria) e abbraccia una sorta di panteismo (Galaxia, bah!).

    Tornato

    Dopo aver trascorso due abbondanti settimane in una casa in stile abuso edilizio anni 80 a Torre dei corsari, Zuck, Smilza e Badòn sono tornati all’amata residenza genovese. Durante le assolate ferie, Zuck ha rimediato:

    1. Il riacutizzarsi del colpo della strega già subìto poco tempo fa (Badòn comincia a pesare 14 chili)
    2. Una pallida abbronzatura, nonostante abbia usato la crema protezione totale di Badòn
    3. Una vittoria a bilie sulla spiaggia, sconfiggendo gli esperti Papa T, Pablo, Svish, Lu
    4. Una buona pratica di simil Beach volley, a cui potrà sfidare l’Inca
    5. 14 bottiglie di rosso, 3 di rosato, 6 di bianco, da varie cantine della zona
    6. Una certa dipendenza per il pecorino
    7. La lettura di
      1. L’affare Khalkis (1932) di Ellery Queen, niente di più né di meno di quello che ti aspetteresti
      2. L’anatra messicana (1993) di James Crumley, il più eccessivo e drogato degli autori hard boiled degli ultimi 30 anni
      3. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003) di Mark Haddon, una cagata, un Rainman incrociato con Paddy Clarke, che non possiede la freschezza del secondo.
      4. Davy, l’eretico (1964) di Edgar Pangborn, capolavoro fantascientifico sul tema cronache del dopobomba
    8. Una rasatura a zero, frutto della presenza di un rasoio elettrico alla moda ma non di normali forbici nella dotazioni dei compagni di vacanza (e anche della testardaggine della Smilza)

    Bene, dottori, sono tornato, cosa è successo durante la mia assenza?

    Piombo rosso

    Venerdì scorso, alla Fnac, Zuck ha assistito alla presentazione del libro Piombo rosso del politologo Giorgio Galli, condotta da Augusta Molinari e da un giornalista del Corriere Mercantile, alla presenza dell’autore. Il libro parla, come recita il sottotitolo, della storia completa della lotta armata in Italia dal 1970 a oggi. In particolare della lotta armata di sinistra, argomento che Galli ha già trattato nel libro Il partito armato.
    Il libro ripercorre, con precisione storiografica, tutti gli avvenimenti che hanno coinvolto le bande armate di ispirazione comunista, partendo dall’evidente particolarità della situazione italiana, laddove il terrorismo ha continuato ad insanguinare il paese fino ai giorni nostri, mentre negli altri paesi europei è durato lo spazio di un lustro.
    La tesi di Galli, che percorre tutto il libro, è che questa anomalia italiana sia dovuta alla concomitanza di due fattori: la evidente radicazione nel sociale della lotta armata, con un sottile filo rosso che la lega ad alcune frange estremiste della resistenza antifascista, e la copertura che i servizi segreti italiani, nel tentativo di spostare verso destra un elettorato che rischiava di portare il PCI al governo, secondo l’ottica della creazione del famoso “nemico interno”, hanno dato ai terroristi.
    A sostegno di questa tesi, Galli porta documenti che testimoniano come le forze dell’ordine conoscessero i vari protagonisti delle future vicende terroristiche, da Curcio a Moretti fino alla Lioce, ma esercitassero su di essi un controllo molto blando, non impedendo le loro azioni di sangue, ma incanalandole nei modi e, soprattutto, nei tempi più adatti a creare nel paese un clima di tensione, si vedano la azioni compiute appena prima di punti di snodo epocali della nostra storia (referendum sul divorzio, compromesso storico, primo governo di sinistra, riforma del mercato lavoro).
    Le principali obiezioni portate dai presentatori a Galli hanno riguardato l’assenza di approfondimento sociale del fenomeno terroristico del libro, forse troppo intento a presentare i fatti lungo la linea tracciata dalla tesi sostenuta e poi, come questa influenza dei servizi segreti, invece di portare ad una reazione verso destra dell’elettorato, ha condotto, piuttosto, ad una stagnazione delle posizioni che si è protratta per tutti gli anni ’80.
    Bisogna dire che la tesi di Galli si pone a metà strada tra quelle assolutamente complottiste (Flamigni) che non sgorgono nessun radicamento a sinistra del terrorismo rosso, ma solo una terribile macchinazione per impedire la presa democratica del potere da parte delle forze parlamentari di sinistra, e quelle di alcuni commentatori politici di destra, che esauriscono la storia del terrorismo con la storia dei suoi esecutori.
    Zuck, dottori, ha acquistato il libro e lo leggerà con cura, per il momento pensa che cercare sempre la colpa nei servizi segreti, con le loro strategie nascoste, è un buon alibi per spiegare cose che non si riescono a capire (tipo gridare “miracolo !”). Per quanto riguarda il radicamento a sinistra del terrorismo, ricorda quanto suo padre, operaio, disprezzasse questi “dottorini” della lotta armata, quando tornava a casa da qualche assemblea.

    Ampiezza di vedute …

    Ampiezza di vedute
    D’ora in poi, dottori, Zuck non parlerà più di politica con chi non dia prova di aver letto 1984 di George Orwell.
    Un po’ come non parla di musica con chi non ha mai ascoltato Exile on main street.
    E di amicizia con chi non ha mai letto Il lungo addio.
    E di cinema con chi non ha mai visto C’era una volta in America.
    E di televisione con chi non ha mai visto Indietro tutta.
    E di sport con chi non ha visto Italia – Brasile 3-2.